Salute
Gli effetti del Covid sulla salute cardiometabolica
L’obiettivo di questo articolo è quello di fare luce sugli effetti a lungo termine del COVID-19 sulla salute cardiometabolica, ovvero sulle complicanze dal punto di vista cardiovascolare e del metabolismo glucidico a cui vanno incontro i pazienti 3-6 mesi dopo aver contratto la malattia.
Questo perché fin troppo si è parlato degli effetti in acuto dell’infezione, ma poco ancora si sa sugli effetti a lungo termine, o meglio, molti studi sono ancora in corso ed il capitolo, purtroppo, non può ancora considerarsi completamente concluso.
Per la maggior parte dei pazienti risultati positivi al COVID-19, i sintomi sono migliorati o si sono risolti in pochi giorni; purtroppo, però, una grande porzione della popolazione che ha contratto il virus non ha smaltito i sintomi in un tempo così breve.
La condizione che vede il persistere di sintomi legati al COVID-19 oltre tre mesi dall'inizio dell'infezione, che non possono essere ricondotti a diagnosi alternative o precedenti, è conosciuta come Long-Covid, secondo le indicazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.
I sintomi da long-Covid variano di numero e grado ed i più frequentemente riportati ai clinici da parte dei pazienti sono:
- affaticamento,
- problemi di concentrazione,
- disturbi del sonno,
- dolori articolari,
- ansia e depressione,
- affanno
- dolore toracico.
Alcuni recenti studi hanno dimostrato un’associazione con l’insorgenza di disturbi di natura cardiometabolica, alcuni dei quali sono emersi già in fase acuta di infezione.
Una complessa meta-analisi del 2022 originata da quattro studi osservazionali ha rilevato un rischio superiore del 59% di sviluppare il diabete durante il long-Covid.
Uno studio di coorte cinese, sempre del 2022, ha seguito 534 pazienti ospedalizzati per COVID-19 per un tempo medio di 460 giorni e ha confrontato i risultati tra i casi gravi COVID-19 e i casi non gravi. Disturbi del sonno e stanchezza sono stati i sintomi persistenti più comuni in entrambi i gruppi. Inoltre, al follow-up di 15 mesi, sullo 3,56% dei partecipanti totali allo studio senza precedenti di diabete sono stati riscontrati valori di glicemia a digiuno superiori di 126 mg/ dL (livello che, se riscontrato per due volte di seguito, porta alla diagnosi di diabete) o livelli di Emoglobina glicosilata HbA1c superiori o uguali al 6,5% (sarebbe ottimale, per un paziente sano, avere valori di HbA1c entro 5,4%). Tra i limiti riscontrati in questo studio la mancanza di dati da parte dei pazienti ambulatoriali per un confronto dei risultati.
In relazione alle problematiche cardiache, una recente revisione sistematica di 67 studi ha rilevato che per alcuni pazienti, gli effetti di lunga durata del COVID-19 includevano:
- infiammazione del miocardio,
- anomalie alla risonanza magnetica cardiaca,
- aumento della frequenza cardiaca a riposo
- palpitazioni.
Inoltre, un’altra revisione sistematica del 2022 ha esaminato i segni clinici associati a potenziali disturbi cardiovascolari e metabolici dopo un'infezione da Sars-Cov2. Su pazienti che manifestavano anche altri sintomi da long-covid, i ricercatori hanno riscontrato, da 3 a 6 mesi dopo la negativizzazione:
- un aumento della pressione arteriosa sistolica
- aumento significativo dei trigliceridi,
- aumento del colesterolo LDL,
- iperglicemia.
Gli studi hanno dunque evidenziato che più organi e sistemi del corpo sono influenzati dall’ infezione da COVID-19. Tuttavia, la ricerca sul long- Covid è tuttora nel pieno della sua indagine e molti meccanismi non sono ancora pienamente noti.
Dal canto nostro, di medici che ci occupiamo di prevenzione cardiometabolica, ovvero di individuazione precoce dei fattori di rischio cardiovascolari e di alterazione del metabolismo glucidico, è necessario un monitoraggio attento dei pazienti affetti da disordini da long-covid.
Questo resta ora fondamentale per chiarire i possibili collegamenti tra l’infezione da Covid e l’insorgenza di disturbi cardiometabolici.
Una delle ipotesi più accreditate di tale alterazione cardiometabolica è da ricercarsi nella disfunzione mitocondriale conseguente all’infezione da Sars-Cov2. I mitocondri sono le centrali energetiche delle nostre cellule e dal loro funzionamento dipende la capacità delle cellule di generare energia a partire dai substrati.
I muscoli sono particolarmente ricchi di mitocondri, sia il muscolo scheletrico che il muscolo cardiaco. Per questo motivo, le alterazioni funzionali e strutturali del muscolo cardiaco possono essere spiegate dall’alterazione della funzione dei cardiomiociti, o meglio, dei mitocondri presenti all’interno dei cardiomiociti che sono le cellule muscolari del tessuto cardiaco.
In merito, invece, alle alterazioni metaboliche, quali l’iperglicemia e l’insulino-resistenza esse potrebbero essere secondarie all’alterazione dei mitocondri del tessuto muscolare scheletrico.
Noi sappiamo infatti che il tessuto muscolare scheletrico è il primo tampone della glicemia, ovvero, il tessuto che se ben trofico aiuta a captare il glucosio in circolo e a tenere verso il basso i valori di glicemia. Nel momento in cui vengono alterati i mitocondri muscolari, la capacità del muscolo scheletrico di captare glucosio dal circolo si riduce e quindi l’effetto netto sarà quello di un aumento della glicemia.
Le strategie terapeutiche, saranno quelle di andare a migliorare la funzione mitocondriale con molecole antiossidanti e antinfiammatorie quali il glutatione, l’acido alfa lipoico, gli omega 3 e il coenzima Q10.
Molto utile si è dimostrata essere la supplementazione di l-acetyl-carnitina a supporto delle strutture muscolari da 3 a 5 grammi al giorno.
Andranno quindi prese in considerazione tutte quelle alterazioni sospette dei livelli di glucosio, della pressione sanguigna e dei profili lipidici che ci permettano di fornire assistenza clinica post-Covid ad un paziente approntando un piano terapeutico personalizzato.
La personalizzazione della cura prevede l’impostazione di strategie che permettano di ridurre il rischio cardiovascolare e di sviluppo di diabete di quel, singolo ed unico paziente, alla luce delle sue altre patologie e degli altri sintomi del Long-covid.
[Fonte: Istituto di Medicina Funzionale]
Jessica: "La dieta a basso contenuto di nichel che mi ha restituito la mia vita"
Quando Jessica si è presentata nel mio studio era molto sfiduciata.
Il ricordo che ho di lei è di una ragazza fragile e bisognosa di aiuto, ma anche molto prevenuta. La sua chiara titubanza gettava le basi in tanti, troppi, fallimenti ai quali era andata incontro nel suo passato.
L'allergia al nichel contro cui combatteva da tempo sembrava peggiorare ogni giorno di più e nessuno era stato in grado di proporle una terapia efficace.
E' stato difficile per me convincerla che non tutto era perduto e che doveva solo darmi la possibilità di capire come aiutarla. Con non poca reticenza, Jessica si è lasciata andare e mi ha permesso di aiutarla. Di seguito la sua testimonianza...
"La dottoressa Manfra mi è stata consigliata dalla mia otorinolaringoiatra. Ero andata da lei a causa di un problema all'orecchio e al naso a cui nessuno riusciva a dare un rimedio. Ho fatto delle prove allergiche approfondite e mi sono state diagnosticare due allergie abbastanza forti, tra cui quella al nichel.
Mi sono rivolta alla dottoressa Manfra perché, documentandomi, ho scoperto che il nichel è presente soprattutto nei cibi, e la dottoressa è esperta nel redigere delle diete specifiche per i pazienti che hanno delle problematiche serie.
Nell'ultimo anno non riuscivo più a capire cosa mi facesse male quando mangiavo. Avevo problemi forti con i latticini, melanzane, funghi, ma poi ogni cosa sembrava crearmi svariati disturbi: gonfiore, stipsi, diarrea. Erano sopraggiunti anche forte nausea continua, dolori addominali frequenti ed in alcuni casi eruzioni cutanee, prurito continuo alle mani. Una situazione davvero insostenibile.
In passato sono andata anche da altri medici, ma nessuno riusciva a darmi soluzioni a lungo termine. Mi sono messa in macchina e ho deciso di riprovarci anche se molto titubante.
Nessuno mai mi ha fatto compilare una scheda con tutti i miei dati, patologie, problematiche varie, ecc. Già questo ha mostrato una forte differenza. Una volta arrivata lì la dottoressa mi ha ascoltata e ha creato per me da zero una dieta Low food map con attenzione anche al nichel.
Ero e sono un caso clinico vero e proprio. Paziente con endometriosi, colon irritabile ed allergia al nichel. Le prime 5 settimane sono state davvero dure, ma i sintomi e i dolori si sono ridotti quasi del 90%, se volessimo dare una percentuale. Piano piano ci sono state le reintroduzioni per capire cosa poter mangiare di nuovo o cosa eliminare del tutto.
La dottoressa mi ha spiegato come comportarmi per evitare che i livelli di tolleranza del nichel possano risalire. Sono entrata nell'ottica.
Quando sentivo di non farcela lei mi ha spronato ad andare avanti. Mi ha seguita per 5 mesi ed ancora oggi seguo la sua dieta.
Risultato: ultima ecografia dal ginecologo, nessun dolore, il colon non era irritato, diminuiti i problemi di emorroidi dati dalla stitichezza; ho raggiunto una certa regolarità intestinale, ho mangiato alcune tipologie di latticini ed anche vari gelati, cosa che non riuscivo a fare da anni; eruzioni cutanee sparite; sto mangiando di nuovo le melanzane. Sono sempre in fase di sperimentazione per i cibi che introduco piano piano ed in base alla reazione decido se mangiarli oppure no. Direi che pero' sto molto meglio in tutti i sensi."
Lo stress dei disturbi gastrointestinali - il successo della terapia per Lucia
Dolori addominali, colite cronica, diverticolite: sono sintomi persistenti e frustranti che arrecano spesso altri disturbi, inevitabilmente correlati, quali stress, cattivo umore, ansia.
Non rappresentano un nemico semplice, ma il giusto approccio con il paziente, un opportuno piano terapeutico e una serie di accorgimenti da osservare possono cambiare la vita di chi combatte con le patologie gastrointestinali.
Così è stato per Lucia, che ha scritto di suo pugno la sua storia.
"Ho sofferto per un lungo periodo di ansia e stress. Una delle principali cause erano i miei disturbi intestinali. Dolori addominali causati da disbiosi fermentativa, colite cronica, diverticolite, intolleranza al lattosio non mi lasciavano mai.
Dopo aver seguito un piano alimentare e svariate terapie senza grandi risultati, conosco la dottoressa Manfra leggendo online una rubrica sul microbiota intestinale.
Sin dal primo contatto, mi sento ascoltata e compresa; sono a mio agio sin dalla prima visita presso il suo studio.
Alla prima visita ricevo un piano alimentare dettagliato e chiaro, di facile consultazione, nonché una terapia specifica per la mia situazione di malessere psicofisico.
E da subito ottengo i benefici che attendevo da tempo.
Diversi alimenti che non mangiavo più da tempo (in quanto procuravano dolore addominale e gonfiore) sono stati reintrodotti nel mio piano alimentare.
Grazie all'empatia, alla gentilezza, alla professionalità, alla disponibilità della dottoressa Manfra ritrovo la serenità e il benessere di una volta.
Grande stima per la dottoressa Manfra che ringrazio tantissimo e grande soddisfazione per aver incontrato finalmente una grande professionista."
Lucia
Una vittoriosa lotta contro le ipoglicemie reattive - la storia di Rossana
Non un semplice "calo di zuccheri"
Per ipoglicemia si intende una riduzione patologica dei livelli di glucosio nel sangue. L’ipoglicemia si definisce, invece, "reattiva" se si riscontra, in concomitanza con il consumo di una certa quantità di carboidrati, una produzione di insulina superiore al necessario.
Si tratta di una reazione rara. Eppure, Rossana, conosceva bene questa condizione patologica.
"Ho conosciuto la dottoressa Francesca Manfra, per caso, sui social.
Sono arrivata da lei con fastidiose ipoglicemie reattive dovute ad iperinsulinemie: mi facevano star male a tal punto da spingermi ad andare al Pronto Soccorso in diverse occasioni.Nonostante avessi contattato svariati professionisti e provato diverse terapie, non riscontravo nessun risultato.La mia condizione è radicalmente cambiata, dopo aver iniziato a seguire i consigli della Dott.ssa Manfra.È stato sufficiente solo un mese di terapia alimentare e integratori per stabilizzare la mia glicemia 'ballerina'.Ho perso molto peso, pur mantenendo la massa magra; ho guadagnato tanta energia fisica e mentale. Insomma, sono rinata!Non credevo potesse essere vero: dopo due anni sono ritornata a mangiare di tutto senza paura di star male.Non solo ho risolto il mio problema, bensì ho imparato, grazie alla dottoressa, a fare scelte alimentari intelligenti.La dottoressa Manfra mi ha educato ad una alimentazione consapevole, una cosa che reputo fondamentale!Con passione, gentilezza ed empatia, mi ha donato una piccolissima parte della sua grande conoscenza, che a me ha aperto un mondo…Le sue competenze umane e professionali sono più uniche che rare.Tutti meritiamo dei Dottori così".
L’autunno nella Medicina Tradizionale Cinese
Autunno
Con la giornata di ieri, 21 settembre, abbiamo ufficialmente salutato la stagione estiva per dare il benvenuto all’autunno.
L’autunno, secondo la Medicina Tradizionale Cinese (MTC), è la stagione in cui domina l'elemento Metallo e a cui sono associati due organi: il Polmone e il Grosso Intestino.
Ma facciamo un passo indietro.
I Cinque Movimenti
La medicina tradizionale cinese segue la teoria dei Cinque Elementi, o 5 movimenti, e attribuisce, appunto, ad ogni stagione un elemento, o movimento, a cui è legata una coppia di organi.
I Cinque Movimenti (termine che rende meglio l’idea del dinamismo e dell’eterna trasformazione) della Medicina Tradizionale Cinese sono, dunque, la manifestazione delle evoluzioni e trasformazioni dello Yin e dello Yang.
Questi movimenti sono associati a diverse condizioni: stagioni, fasi della vita, sapori, colori, organi ed emozioni in un unicum psicobiologico. Essi generano o producono il movimento successivo secondo il circolo esterno e controllano la funzione degli altri secondo le correlazioni interne.
- Autunno = Metallo = Ovest = Polmone/Intestino Crasso;
- Inverno = Acqua = Nord = Rene/Vescica.
- Primavera = Legno = Est = Fegato /Cistifellea;
- Estate = Fuoco = Sud = Cuore/Intestino Tenue;
La tradizione cinese, prevede, inoltre, una Quinta Stagione - Stagione di mezzo – che è rappresentata dall'elemento Terra.
- Quinta stagione = Terra = Centro, stabilità, equilibrio di Yin e di Yang = Milza/Stomaco.
La Quinta Stagione è convenzionalmente istituita dopo l'estate e prima dell'Autunno, il periodo delle grandi piogge in Cina.
I Cinque Organi secondo la Medicina Tradizionale Cinese
Per quanto riguarda i cinque organi (Cuore, Milza, Polmoni, Reni, Fegato) è bene specificare che essi sono considerati da un punto di vista funzionale più che anatomico. Ogni organo ospita uno spirito (Shen) specifico che guida e governa la loro funzione.
Si dividono in:
- Organi pieni (Yin) come il fegato, il cuore, i reni e la milza che rappresentano serbatoi per immagazzinare ciò che è più importante
- Organi vuoti, visceri (Yang) come lo stomaco, l’intestino e la vescica che rappresentano luoghi di transito e trasformazione delle sostanze che provengono dall’esterno e che eliminano mediante orifizi.
I Meridiani energetici
È bene sottolineare, che la Medicina Tradizionale Cinese considera la struttura umana formata non soltanto da elementi tangibili (ossa, muscoli, tessuti, ecc), ma anche da energie. Questa forma di energia primaria viene chiamata “Ki” e si serve dei cosiddetti Meridiani, quali canali energetici, per circolare nell’organismo.
Le Cinque Costituzioni della Medicina Tradizionale Cinese
Sulla scorta della visione dinamica olistica, la Medicina Tradizionale Cinese riconosce nei suoi movimenti Cinque Costituzioni:
- Polmonare -> Metallo
- Renale -> Acqua
- Epatica -> Legno
- Cardiaco-Surrenalica -> Fuoco
- Pancreatica -> Terra
Benvenuto, autunno!
Tornando alla nuova stagione a cui stiamo dando il benvenuto, essa si configura come il periodo della riflessione, delle scelte consapevoli, della messa a custodia di tutto ciò che potrà essere utile ad affrontare la stagione invernale. L’autunno, ricordiamo, è anche la stagione della raccolta, in previsione dei mesi più freddi e meno prosperi.
Non solo. L’autunno è definito dalla MTC, il “pomeriggio della vita” e associato alla fase che precede l’età senile. Leggermente malinconico, quasi nostalgico: il periodo in cui ci si guarda alle spalle, all’estate, alla vitalità e al calore dei suoi giorni, con un occhio emotivamente mesto, che osserva, pensoso, il sole calare davanti a sé.
Autunno, la stagione della riflessione
L’autunno è la stagione del cosiddetto rovesciamento energetico, non gradevole quanto quello primaverile; il momento in cui il massimo Yang , tipico dell'Estate, associato alla luce, al calore e alla dinamicità, inverte la sua polarità diventando Yin, avviandosi, cioè, verso il buio, il freddo e la staticità, caratteristiche tipiche dell'Inverno.
Questo momento, la fase autunnale, deve essere dedicato al riposo e alla calma, alla riflessione e alla cura di tutto ciò che in inverno ci potrà servire, facendo attenziona ad eliminare il superfluo. È il periodo in cui dobbiamo rafforzare il nostro sistema immunitario per difenderlo dall’inverno e dalle sue intemperie.
Meridiani energetici ed elementi dell’autunno
Come detto, l’elemento Metallo vede la corrispondenza dei Meridiani di Polmone e Intestino Crasso che controllano lo scambio di energia con l’esterno, prendendo l’energia dalla natura ed eliminando ciò che non è necessario.
La condizione maggiormente auspicabile, come in ogni caso, è quella di equilibrio.
Il polmone - Quando l’energia del meridiano di polmone è in disequilibrio può portare ad uno stato di debolezza muscolare al livello delle braccia, di stanchezza generalizzata, nonché a raffreddori, tracheiti, respirazione superficiale. Il polmone, infatti è associato al naso, alla gola, alla laringe e alla trachea.
L’intestino crasso – Quando invece è l’energia del meridiano di intestino crasso ad essere in disequilibrio, essa potrebbe riflettersi nella difficoltà di comunicazione e di espressione emotiva di un individuo.
Il disequilibrio potrebbe manifestarsi come eccesso di energia e quindi con episodi di diarrea o stitichezza, cefalea, emorroidi, rigidità del collo e/o tendenza a disturbi infiammatori; oppure come mancanza di energia cui potrebbero conseguire episodi di epistassi, gonfiore addominale, diverticolosi del colon, emorroidi, sensazione di freddo in ipogastrio oltre che a mani e piedi.
Importante è anche condurre un’attenta analisi sui momenti della giornata in cui maggiormente si manifesta una sintomatologia.
Ad esempio, secondo l’orologio energetico dei 5 movimenti di massimo energetico del polmone si verifica tra le 3 e le 5 di notte (momento in cui gli accessi di tosse o gli attacchi asmatici, sono particolarmente violenti), mentre tra le 5 e le 7 del mattino l’onda energetica arriva al meridiano dell’Intestino Crasso. Orario in cui di norma avviene la fisiologica defecazione, se c’è armonia. Se al contrario, non riesce ad esprimersi per carenza energetica o va in blocco per eccesso avremo stitichezza e gonfiori.
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